Nelle pagine del tempo
Dizionario delle parole perdute
Avevo letto l'iniziativa spagnola di
salvataggio delle parole desuete e, quando ho trovato l' invito nel
sito della LUA mi è sembrata una coincidenza da non perdere.
Il dizionario delle parole perdute, era
presentato come un gioco con poche regole. Quelle stesse regole
dibattute fra intensi scambi di email. Alfredo avrebbe curato tutta
l'operazione.
Sembrava un gioco, ma le discussioni
non sono mancate, la difesa del ricordo legato alla parola, si è
mostrata subito accanita, niente doveva essere scartato, ma gli
scarti erano necessari.
Alfredo e Germana e noi del gruppo.
Com'era entusiasmante riportare in luce le parole che usavamo con le
persone di un tempo. Chi è mancato si è portato via una parte di
noi, del nostro comune parlare.
Le parole perdute, unite al nostro
ricordo autobiografico, credo abbiano lo scopo di tenere in vita il
mondo che è stato inghiottito dalla fretta della modernizzazione,
dalla ricerca del nuovo. Assieme a loro ritroviamo i volti e le voci
che abitavano persone care e tante altre appena conosciute. Nella
fugacità del tempo, abbiamo fissato le strade e i luoghi di paesi e
città, paesaggi e profumi, i sentimenti genuini del tempo andato.
Mi piace pensare alla leggenda di
Brigadoon, il villaggio che torna in vita una volta ogni cento anni.
Un libro nel nostro caso.
Anna Maria Ercilli 2.12.2011
(grazie Alfredo, Germana e Ada)
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